ANTONIO LIGABUE: i misteri di una mente
Data: 28 Settembre 2024 – 12 Gennaio 2025 Location: Museo Storico della Fanteria – Roma.
Curatore: Micol Di Veroli, Dominique Lora, Vittoria Mainoldi.
La mostra racconta il percorso artistico di Antonio Ligabue attraverso 70 opere tra sculture, oli, disegni e punte secche, che permettono al visitatore di conoscere da vicino il mondo più intimo dell’artista. L’obiettivo è quello di offrire una nuova lettura del suo lavoro. In particolare, si vuole liberare l’artista dalle molte etichette che nel tempo gli sono state affibbiate – siano esse quelle di Naïf, Brut o Outsider – per analizzare la sua produzione alla luce del dato biografico, e mostrare a pieno l’unicum che Ligabue rappresenta all’interno della Storia dell’Arte.
La mostra segue un percorso cronologico in cui si mescolano tecniche diverse. Ligabue era infatti un artista nel senso classico del termine, quasi rinascimentale, e si esprimeva attraverso le più diverse, non privilegiandone una in particolare. Particolare attenzione viene data in mostra all’autoritratto, strumento molto utilizzato dall’artista: per Ligabue gli autoritratti sono esperimenti volti a mostrare l’evoluzione della ricerca e la sua identità di pittore e di uomo. Il cuore della mostra è rappresentato dalle opere che compongono un’importante e unica collezione privata italiana esposta per la prima volta nella sua interezza. L’opportunità di analizzare il lavoro di Ligabue attraverso una delle più nutrite raccolte che ne permette uno sguardo inedito sull’artista: Quello di chi per primo ha visto in lui la scintilla del genio e la fragilità dell’individuo.
La ricerca artistica di Antonio Ligabue incarna una visione in cui l’immaginazione rappresenta una chiave alternativa per una più ampia comprensione della condizione umana, così come il suo gesto artistico incarna la capacità di percepire e comprendere il presente nella costruzione di un’identità individuale e sociale. In altre parole, se la tendenza del mondo è verso la standardizzazione, l’unico modo per difendere il carattere, la diversità e la tradizione all’interno di un sistema globale è rivolgersi all’arte per decifrare nuove possibilità e nuove forme di espressione e accessibilità alla nostra cultura locale. Nella metafisica del paesaggio naturale, il grande maestro italiano esamina le relazioni umane e trova la propria soluzione artistica, attraverso la quale ogni sua composizione diventa una forma di meditazione sulla condizione umana e sulla mutevolezza/immutabilità del mondo.