(UN) FORBIDDEN CITY

Date: 25 Gennaio – 4 marzo 2012 – Opening 24 Gennaio 2012

Location: MACRO – Piazza Orazio Giustiniani 4 – 00153 Roma

Curatori: Gao Brothers – Dominique Lora – Simona Rossi

Comunicato Stampa

La mostra (UN) Forbidden City, presentata da Gao Zhen e Gao Qiang, alias Gao Brothers e curata da Simona Rossi e Dominique Lora, è un progetto volto a rappresentare una visione delle nuove tendenze della scena artistica cinese contemporanea. E’ prevista nel contesto di una serie di eventi culturali dedicati alla Cina e ai paesi considerati come parte della via di seta, tra cui l’Asia sudorientale e l’India. Gli eventi sono promossi dai musei di Roma e sono previsti per l’apertura nel mese di ottobre 2011, presso il Museo d’Arte Contemporanea di Roma MACRO. La scelta di coinvolgere i Gao Brothers (due artisti riconosciuti a livello internazionale per il loro impegno sociale e culturale come artisti e curatori) nel processo di selezione degli artisti, nasce dalla volontà di fornire una piattaforma comune per la nuova arte cinese, un luogo per una discussione e per un viaggio creativo per gli artisti, transnazionale e concepito per mappare una realtà che il critico d’arte internazionale Achille Bonito Oliva definisce come Glocal.

Gli artisti selezionati sono tutti caratterizzati da una matrice generazionale legata alla cultura underground. Tutti presentano codici estetici e espressioni formali che galvanizzano i nuovi media e la cultura popolare, nella costruzione di una nuova identità. I loro esperimenti artistici, ibridi e disgregatori, comprendono fotografia, pittura, installazioni, performance e video art.

Tra gli artisti, i Gao Brothers sono riconosciuti a livello internazionale per i loro esperimenti artistici e multimediali, basati sull’analisi della crisi spirituale che colpisce l’individuo e più in generale la condizione umana. Le loro opere attestano ansie e paure che caratterizzano la nostra cultura transnazionale, ma perse nella volgarità culturale della globalizzazione (Yi Ying, World Art Magazine). Wu Wenjian è un pittore che ha dedicato la sua carriera artistica al recupero della memoria umana e della dimensione spirituale. Le opere degli artisti selezionati, come Lu Feifei, Chang Lei, Wu XiaoJun, Xinmo Li, Ruijun, Xin Xiaozhen, Gao Shen, sintetizzano una ricerca individuale e collettiva, dove le tensioni e le dinamiche di sviluppo culturale e sociale rispecchiano la cultura e i percorsi sociali della Cina moderna, in relazione a una modernità astratta e globale. Quelle tensioni e dinamiche comprendono anche una ricerca e un dialogo tra etica e estetica applicata alla relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale. L’obiettivo è promuovere un mondo ecologico ed economico sostenibile, esplorando temi legati all’impatto sulla natura, sull’etica della responsabilità e del consumo. In definitiva, questi artisti si impegnano a promuovere nuovi stili di vita, basati sull’idea di consapevolezza sociale e ambientale, necessari per le generazioni future (Gilles Deleuze, Luigi D’Elia).

(Un)Forbidden City è un viaggio all’interno dei meccanismi che guidano il mondo cinese eterogeneo attraverso lo sviluppo economico, l’integrazione globale e la produzione estetica. La mostra è un progetto indipendente volto ad allargare, visualizzare e trasformare i nostri confini culturali, politici e sociali.

Insieme ai Gao Brothers, otto artisti cinesi contemporanei condividono il desiderio di ricercare l’identità dell’individuo, come un essere unico che trasporta il DNA del futuro, nel popolare patrimonio mnemonico di una nazione.

Principalmente concentrati a Pechino, questi artisti vivono e lavorano in un distretto denominato “798”, un luogo ispirato al modello del Bauhaus, dove i giovani artisti, artisti, architetti e designer di moda convergono e concentrano i loro sforzi e le loro idee per ridefinire il significato, la funzione e l’economia dell’arte. “798”, è la vera Città Proibita. È l’archivio e il laboratorio dove la memoria collettiva è preservata, rivitalizzata e ri-contestualizzata.

Molti di questi artisti hanno trovato difficoltà a lavorare nel loro paese e la loro arte è stata considerata illegittima, sconsigliando i collezionisti ad acquistare i loro lavori e costringendo la maggior parte di loro a spostarsi all’estero. Altri sono stati imprigionati o censurati e impediti a lavorare. Gli artisti presenti nella mostra sono tutti caratterizzati da una matrice generazionale forgiata nella cultura sotterranea del XX secolo, quella dei movimenti studenteschi che culminarono con la tragedia della protesta della Piazza Tienanmen nel 1989. Insieme sperimentano nuovi media che includono fotografia , pittura, installazioni, performance e video art, per ricostruire una cultura popolare e generare una nuova identità culturale e collettiva.

Dominique Lora