OCCHIO MOBILE: linguaggi dell’arte cinetica italiana degli anni ’50-’70

Date: 14 Gennaio – 14 Febbraio 2016 – Opening 14 Gennaio 2016

Location: MUO – Museo dell’Arte e dell’Artigianato – Zagabria

Curatori: Micol Di Veroli – Massimo Scaringella

Kinetic Art

Dopo varie tappe in Sud America, nel museo d’arte contemporanea di Lima, Santiago del Cile e Quito, la mostra Occhio Mobile, linguaggi dell’arte cinetica italiana degli anni ’50 -’70, approda al museo MUO – Museo dell’Arte e dell’Artigianato di Zagabria. Curata da Micol Di Veroli e Massimo Scaringella e realizzata da Glocal Project Consulting, in collaborazione con ALTAROMA e 10 A.M. Art, questa importante retrospettiva di arte italiana cinetica e programmata sarà inaugurata il prossimo 14 gennaio fino al 14 febbraio. Con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, Occhio Mobile, linguaggi dell’arte cinetica italiana degli anni ’50 -’70, esporrà 50 opere tra dipinti, collage, video, sculture e altri oggetti realizzati da artisti chiave della scena cinetica italiana, come Bruno Munari, pioniere delle ricerche creative sulla percezione e grande designer e altri gruppi di artisti come il “Gruppo T” (Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi, Grazia Varisco), il “Gruppo N ” (Alberto Biasi, Edoardo Landi, Toni Costa, Ennio Chiggio e Manfredo Massironi), il “Gruppo 63”. La mostra esporrà inoltre dieci abiti firmati da Fausto Sarli, per evidenziare il legame tra arte e moda in quegli anni.

Making Of “The Moving Eye”

La scelta di Zagabria come prima tappa europea per questa mostra non è accidentale: all’inizio degli anni sessanta la scena Croata è pervasa da un’onda creativa che genera infatti un nuovo approccio alla produzione artistica e alla visione critica. Nuove forme e concetti sono sviluppati per stimolare il libero pensiero intorno alla funzione, al significato e al ruolo dell’arte all’interno della società contemporanea. La città diventa un melting pot di idee e comportamenti creativi che poco dopo hanno influenzato il mondo. Le energie eterogenee di Munari, del Gruppo T, di GRAV e di altri che dalla fine degli anni Cinquanta hanno riunito un gran numero di artisti diversi di tutto il mondo, approdano nella penisola balcanica. Nel 1961 si apre a Zagabria la mostra “Nove Tendecije” (New Tendencies): la prima delle quattro mostre che illustrano artisti con intenti simili ma con risultati estetici eterogenei. Un vero summit delle nuove visioni del periodo. Occhio Mobile, linguaggi dell’arte cinetica italiana degli anni ’50 -’70 non è solo una delle più importanti retrospettive sull’arte cinetica e programmata italiana, ma anche il naturale tributo a una città che ha iniziato una nuova sperimentazione artistica e ha visto il consolidamento finale di questo movimento a livello internazionale.

Micol Di Veroli